Mamma e bambino

A che età è meglio avere un figlio? Esiste un’età giusta?

Non è facile stabilire a monte quale possa essere l’età giusta per avere un figlio, soprattutto se si vuole tenere conto di diverse variabili oltre a quella strettamente  biologica.

La nostra società infatti è molto diversa rispetto a quella di qualche decennio addietro. Le donne ormai portano a termine gli studi, fanno carriera, sono giustamente ambiziose. Non capita spesso quindi che la maternità, almeno quella desiderata e voluta, sopraggiunga prima della trentina. Si tratta di un bene o di un male? Scopriamolo insieme.

Età giusta per avere un figlio

Dal punto di vista biologico l’età giusta per il pancione cade intorno ai vent’anni e, così afferma una ricerca britannica, si estende sino al compimento del trentaquattresimo anno di età della donna. In questa fase della vita infatti l’apparato genitale femminile ha finalmente raggiunto il suo pieno sviluppo che, contrariamente a quanto si è comunemente portati a credere, non coincide con l’avvicendarsi dei primi cicli mestruali.

Le ragazze ancora troppo giovani del resto, ce lo confermano degli studi condotti dagli specialisti del settore in forza all’Università di Bologna, hanno un utero notevolmente più piccolo rispetto a quello delle donne sessualmente mature. Non ci vuole un medico o un biologo per capire che in questo caso l’eccessiva gioventù non costituisca un vantaggio. Il rischio di aborto diventa infatti in tali condizioni molto frequente.

C’è inoltre da considerare che il picco massimo della fertilità femminile si colloca proprio nella fascia d’età prossima ai 20 anni e di poco seguente. Successivamente le probabilità di rimanere incinta diminuiscono dapprima in maniera tutto sommato graduale poi, raggiunti i 35 anni, in modo esponenziale. Tanto per farsi un’idea della questione si tenga presente che una giovane coppia che decidesse di procreare avrà circa il 32% di possibilità di riuscire nel suo intento. Superata la trentina, almeno per la donna, la possibilità di diventare madre scende al 25%. Per una coppia di quarantenni la striscia blu sul test di gravidanza appare invece soltanto nel 10% dei casi.

Gravidanza dopo i 50 anni

Un articolo su mammastobene.com ci ricorda che mediamente nel mondo una donna va in menopausa intorno ai 51 anni. Con la menopausa non è possibile avere una gravidanza naturale, quindi per rimanere incinte dopo la menopausa è necessario ricorrere alla fecondazione in vitro oppure alla donazione di ovociti.

Oltre una certa fascia d’età, tra l’altro, è più facile che il feto possa sviluppare delle anomalie genetiche. Intendiamoci: ogni donna, anche se giovanissima, può mettere al mondo un figlio malato. Questa eventualità è statisticamente più ricorrente però tra le coppie mature che sfruttino metodi di concepimento naturali. L’incidenza di queste patologie è infatti inferiore se mamma e papà optano per la procreazione assistita, a prescindere dalla loro età.

Per avere un quadro completo della situazione aggiungiamo soltanto una piccola chiosa: la fertilità è anche un problema maschile. Per quanto gli uomini possano ancora concepire anche in età che per il gentil sesso rappresentano quasi dei tabu, gli esperti invitano i maschietti che vogliano diventare padri a compiere il grande passo preferibilmente prima della quarantina.

Diventare mamma a 20 anni

Diventare madre in giovane età comporta una serie di vantaggi, non solo dal punto di vista biologico. Iniziamo dal fatto che sicuramente si hanno più energie da dedicare al piccolo ed a tutti gli impegni che ci impone la quotidianità. Inoltre ciò ci consente di contare sull’aiuto dei nonni, ancora in forze anche loro, e di poter sperare un giorno di costruire un rapporto quasi amicale con i nostri figli.

A questo punto dobbiamo anche sfatare un mito. Molte dicerie, perché di questo si tratta, vorrebbero che le donne che affrontino la maternità ancora giovani non possano allattare al seno. Falso! Il latte materno può essere secreto dalle mammelle già durante l’adolescenza!

Vero è invece che le giovani puerpere hanno una ridotta probabilità di dover ricorrere al cesareo. Sia chiaro però che si tratta di statistiche, non di certezze.

Perché aspettare?

Alcune donne, pur consapevoli di quanto sinora affermato, scelgono comunque di diventare madri più in là negli anni. Ciò accade perché, almeno nella maggior parte dei casi, la nostra società rende sempre più difficile ai giovani l’emancipazione dal nucleo familiare d’origine. Si terminano tardi gli studi, è difficile trovare un lavoro stabile e che possa offrire determinate certezze, non si raggiunge la solidità economica necessaria a mantenere una famiglia prima di una certa fase della vita e così via.

Tra l’altro, in un contesto in cui si è sempre più spesso costretti ad affrontare continue trasferte a caccia di lavoro o per avviare la carriera, non è detto che le coppie non scricchiolino e che non ci si pensi un po’ prima di cercare una gravidanza.

L’Italia in tal senso è il paese dei record: si diventa mamma per la prima volta intorno ai 31 anni. La gravidanza in tarda età, cerchiamo almeno di vedere il lato positivo della questione, consente però di vivere la maternità in maniera più lucida e forse anche più serena. Insomma: se rientrate nella categoria non dovete sentirvi in colpa, anzi! Pensate che in America alcuni studiosi stanno cercando, a quanto pare anche con esiti positivi, di prolungare notevolmente il periodo fertile delle donne.

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