Arpège capelli: l’armonia delle note nel colore dei capelli
Siete delle fans del degradè? Beh, sappiate che fior fiore di hair stylist hanno recentemente rielaborato questa tecnica di decolorazione e schiaritura dei capelli dando vita all’altrettanto amato arpège.
Volete saperne di più? Beh, allora continuate a leggere!
Degradè: cos’è esattamente?
Che sia un modo di cambiare il colore dei propri capelli l’abbiamo ormai capito. Le informazioni che mancano sono quindi poche ma essenziali: il degradè è una tecnica del tutto naturale che si è molto affermata nel corso degli ultimi anni.
Nel tempo i colorist hanno dato vita anche ad una variante, il cosiddetto degradè joelle, che schiarisce i capelli in modo da ottenere delle nuances molto chiare che ripropongano il cosiddetto effetto baciata dal sole.
Infine: degradè ed arpège, per quanto possano essere considerate tecniche affini, non sono la stessa cosa. Lo sa bene Marco Todaro, colorist padre di questa nuova tecnica di colorazione ideata per dar vita a chiome che ricordino vagamente quelle dei bambini.
Detto ciò, approfondiamo ulteriormente l’argomento.
Arpège e degradè: due tecniche a confronto
Su cosa sia il degradè abbiamo già abbondantemente discusso. E’ la volta adesso di identificare un po’ meglio il concetto di arpège, tecnica di colorazione e schiaritura che uno dei più grandi professionisti del settore, il già citato Marco Todaro, ha ideato per Matrix Professional.
In questo caso vengono utilizzati dei mix di pigmenti che possano, fondendosi insieme, creare sui capelli un ampio spettro di sfumature aventi tutte un aspetto più che naturale. Messi quindi definitivamente a riposo mèches e colpi di sole, la cui resa per quanto esteticamente piacente è comunque molto artificiale, sembra essersi affermata la tendenza al naturale, tendenza pienamente sostenuta tanto dal degradè quanto dall’arpège.
Quest’ultima tecnica, come accennavamo poco prima, cerca inoltre di ottenere un colore dei capelli che si avvicini molto a quello dei bambini ossia che sia puro, sfumato e brillante.
In cosa consiste allora la differenza tra arpège e degradè? Beh essenzialmente nell’uso di un numero diverso di nuances individuate comunque caso per caso (l’arpège necessita ovviamente di un maggior numero di cromie) e nella possibilità di applicare o meno il trattamento sul colore naturale dei capelli (è l’arpège la colorazione in tal senso più pratica: il degradè viene in genere effettuato partendo da colori del tutto diversi rispetto a quello che si tenta di ottenere).
L’arpège: come si ottiene?
Arpège, ossia arpeggio: perché questo nome? Beh, perché come spiega Marco Todaro sembra quasi di arpeggiare sui capelli mentre li si colora procedendo verticalmente ciuffo dopo ciuffo.
La procedura prevede una prima accurata analisi dei capelli e della loro nuance naturale. All’interno di quest’ultima verranno quindi individuate 7 diverse cromie da scegliere nel momento in cui si procederà a selezionare i pigmenti da utilizzare. La testa a questo punto viene idealmente suddivisa in una zona lunare, una orbitale ed una solare. Nella prima il colore verrà scurito, nella seconda si utilizzeranno toni intermedi e nell’ultima si useranno delle tinte schiarite.
Questa tecnica di colorazione può nascondere la ricrescita in maniera efficace e naturale oltre che molto pratica.
Arpège: i costi
L’arpège è una tecnica di decolorazione davvero innovativa, offre ottimi risultati, richiede una lunga seduta e non intacca la salute del capello: ecco perché un parrucchiere che, in base alla lunghezza della chioma, vi chieda di sborsare tra le 70 e le 90 euro non sta poi pretendendo la luna.